La perizia psichiatrica sarà determinante per Ippolito Zandegiacomo, nella formulazione della sentenza per l’omicidio.
Si attende la perizia psichiatrica su Ippolito Zandegiacomo, il 57enne che ha ucciso la mamma 87enne Maria Luisa Bazzo il 24 ottobre scorso a Parè di Conegliano (Treviso). Se i risultati dell’esame confermeranno la semi infermità mentale, l’uomo potrebbe evitare la condanna all’ergastolo. Si deve stabilire anche se l’uomo sia da considerarsi socialmente pericoloso.
La perizia psichiatrica
La perizia psichiatrica, affidata ad Alberto Kirn, sarà disposta per valutare se l’uomo al momento del delitto fosse capace di intendere e volere e la sua pericolosità sociale. La Procura sarebbe disposta a riconoscere la semi infermità mentale, salvando Zandegacomo dall’ergastolo. Si sarebbe voluto procedere col rito immediato, ma il 57enne sarebbe anche accusato di aver ucciso il gatto.
Si procederà quindi con l’udienza preliminare, dopodiché Zandegiacomo si presenterebbe al cospetto della Corte d’Assise che, acquisiti gli atti e le relazioni dei consulenti di parte, potrebbe arrivare alla sentenza in una sola udienza.
La vicenda
Al culmine di un litigio, durante la mattinata del 24 ottobre, Ippolito Orsolina Zandegiacomo avrebbe sgozzato e tagliato i polsi di sua madre Maria nella sua abitazione di Conegliano, a Treviso, con un coltellaccio da cucina. Poi, ha chiamato i Carabinieri, che si sono recati sul posto, dicendo: “Venite ho ammazzato mia madre”.
Il 57enne è stato sedato e accompagnato in ospedale a Conegliano, in attesa di essere trasferito in un’altra struttura più idonea. In attesa anche la perizia psichiatrica, si scopre che l’uomo era già in cura presso il centro di salute mentale di Conegliano per problemi legati all’alcolismo. Ippolito aveva anche ricevuto una denuncia per stalking.